POETRE II – l’onda dentro che sospinge
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POETRE II – l’onda dentro che sospinge

Doppia presentazione del progetto “poethree” vede protagonisti alcuni autori del Movimento dal sottosuolo.

2-3-4 SETTEMBRE 2016
Festival Internazionale di Poesia di Rahovec (Kosovo)
VALBONA JAKOVA presenta:
POETRE II – L’ONDA DENTRO CHE SOSPINGE
poesie di Valeria Raimondi, Beppe Costa e Jack Hirschman

nei giorni 2-3-4 settembre 2016, la poetessa e traduttrice Valbona Jaokova sarà ospite al Festival Internazionale di Poesia di Rahovec, in Kosovo, per presentare il volume di poesie tradotte in albanese Poetre II – l’onda dentro che sospinge, edito da Gilgamesh Edizioni.


 

DOMENICA 11 SETTEMBRE 2016 – ore 18:00
sotto i portici di Piazza Duomo, a Crema
per il festival di POESIA A STRAPPO

Poeti e traduttori di lingua e origine italiana, brasiliana, romena, albanese, irlandese, americana della Collana Poethree per un inedito incontro umano e culturale.
Reading degli autori: Valbona Jakova, Valeria Raimondi, Rosana Crispim da Costa, Andrea Garbin, Luca Artioli, Fabio Barcellandi, Viorel Boldis.
Presentazione a cura dell’Associazione MovimentodalSottosuolo.
L’Onda dentro che sospinge è il titolo del progetto che viene proposto insieme al reading degli autori presenti nei tre volumi della collana. Il primo volume Poetrhree, curato da Dave Lordan, poeta irlandese, raccoglie testi in versione bilingue italiano-inglese di tre autori italiani,Fabio Barcellandi, Luca Artioli e Andrea Garbin, protagonisti poi di un tour poetico in Irlanda. Il secondo
e terzo volume contengono, in versione bilingue italiano-albanese, poesie di Valeria Raimondi, Jack Hirschman, Beppe Costa, Rosana Crispim da Costa,
Viorel Boldis e Andrea Garbin. Entrambi i volumi, vengono presentati nell’aprile 2016, nelle principali università e centri culturali di Tirana, Durazzo, Scutari
dalla traduttrice Valbona Jakova. Lo scopo della collana Poethree è quello di intrecciare e mescolare lingue e linguaggi, traducendo e diffondendo nei diversi e rispettivi paesi raccolte e inediti poetici, sia allo scopo di colmare carenze e limiti editoriali, sia per creare opportunità di incontro e amicizia tra poeti di differenti nazionalità e culture. A tal proposito, nella prefazione del libro, Valbona Jakova scrive:” Quando traduco, l’Altro diventa “me”: espressione di una mia parte, di un me stesso inesprimibile in certe circostanze, l’Altro che
supera me restando parte di me, al mio 9anco, soprattutto durante le traduzioni, perché ora lo conosco, posso valutarlo e amarlo”.
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