PRESTARSI AL MONDO CONVE(R/S)SI
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PRESTARSI AL MONDO CONVE(R/S)SI

Dopo il successo di ottobre e novembre 2015 proseguono gli incontri di poesia dal sottosuolo, iniziamo l’anno nuovo con una terza incredibile serata:


Sabato 16 gennaio 2016 alle ore 21
presso il Cafè Galeter di Borgosotto, in Montichiari (BS), in via G.Guerzoni 92h

PRESTARSI AL MONDO CONVE(R/S)SI
un nuovo spettacolo di musica e poesia

con letture di Max Gonzales, Giovanni Mauro,
Valbona Jakova e Antonino Caponnetto

accompagnamenti musicali di Massimo Moruzzi


MAX GONZALES è un elemento alquanto insolito all’interno del Movimento dal sottosuolo. Scrive racconti senza raccontare. Pubblica poesia ma non scrive poesie. Fa teatro ma ad ogni sua rappresentazione utilizza facce ed espressioni altrui nonostante sia un convinto sostenitore del teatro povero, in Barba a Grotowsky. Quando parla in realtà non dice, semplicemente ascolta la voce che mantiene viva in lui la fiamma della passione. Ama vivere tra le pieghe dei versi; odia profondamente chi scrive endecasillabi contanto le sillabe. Nonostante tutto ciò è forse l’elemento più serio di tutto il gruppo.

GIOVANNI MAURO nasce a Quistello un afoso giovedì di agosto del 1958. Alle elementari lo ricordano come un bambino grasso, solitario, secchione. Le bambine lo prendevano in giro. Era anche molto miope, comprensibilmente. Nonostante gli esordi è riuscito ad accoppiarsi e oggi la famiglia sopporta provvisoriamente il suo ego. Ha amato i Beatles, detesta i Rolling Stones. I suoi eroi sono Rackham, Borges e Kubrick. Il suo libro preferito è “Un canto di natale”. Medico, musicista, falconiere, non necessariamente in questo ordine, è autore di più di sessanta pubblicazioni sul dolore facciale, ma di nascosto dai colleghi d’università scrive racconti e favole. Non ditelo.
Ha pubblicato sull’antologia “Per natale non esco” (Transeuropa) e il libro di racconti “Il dono” (Di Pellegrini).

VALBONA JAKOVA, poetessa e traduttrice albanese, nipote del grande drammaturgo Kole Jakova, giunge in Italia nel 1991. Vive a Ghedi, in provincia di Brescia. Nel 1995 Pubblica la sua prima raccolta di poesie in albanese Enigmat e Pasmesnatës (Enigmi di dopomezzanotte) . Nel 1998 pubblica Kujt i takon kjo buzëqeshie e brishtë? (A chi tocca quest’esile sorriso?), presentato nell’antico palazzo della Lega Degli Scrittori a Tirana. Nel 1999 Escono le due traduzioni di Ungaretti: Raccolta di 37 poesie (ed. Mondadori); e di Neruda: Venti poesie d’amore e una canzone disperata (edizioni Accademia). Nel 2000 Presenta a Tirana la traduzione del libro di Padre Livio Fanzaga Perché credo a Medjugorje? (Sugarco Edizioni, best-seller dell’anno 98). Nel 2001 collabora come coautrice per il testo bilingue Ti racconto il mio paese, edito dall’editrice Vannini. Nel 2003 è vincitrice del primo premio per la sezione poesia al concorso “Immicreando 2003”organnizzato dalla Fondazione ISMU e dall’Arcidiocesi di Milano e premiato dal Cardinale Tettamanzi. Ad agosto presenta la seconda opera tradotta di Padre Livio Fanzaga Il Falsario (ed. Sugargo Edizioni, 1999). Nel 2006 cura il testo bilingue di fiabe albanesi Donne, cacciatrici e perfidi imbroglioni, della Sinnos Editrice con la redazione della scheda linguistica presente all’interno del libro. Nel 2007 pubblica in lingua albanese la raccolta di fiabe per ragazzi Gershetet e Eres (Weso Editrice, Tirana). Nel 2008 vince il primo premio al concorso nazionale di Poesie immigrate con la poesia “Lui tornerà”. Nell’anno sucessivo riceve anche un riconoscimento dall’Associazione Vatra Arbereshe per il contributo dato alla letteratura albanese in Italia. Nel 2011 al Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa AlberoAndronico è seconda classificata, sezione autori di madre lingua non italiana per i libri pubblicati (2005-2010) con il libro di poesie che si intitola La tempesta delle ore. Nel 2012 riceve il Diploma, per il racconto Le montagne di Kuçit, al concorso AlberoAndronico. Lavora come Mediatrice-Operatrice linguistica culturale.

ANTONINO CAPONNETTO è nato a Catania, dove ha vissuto, salvo una breve pausa romana, fino al 1980. Dal 1981 vive a Mantova. Per l’Editore Campanotto ha pubblicato i due libri di poesie Forme del mutamento (1998) e La colpa del re (2002). Per le Edizioni Kolibris ha pubblicato la raccolta di versi Miti per l’uomo solo (2009). Suoi testi poetici sono stati radiotrasmessi e altri sono apparsi su rivista. Presso le Edizioni del Trito&Ritrito sono inoltre apparse (in limitato numero di copie destinate agli amici), quattro plaquettes: A che serve? (2001), Le chiare strade (2002), Contromovenze (2003) e Petits cahiers pour la douleur du pauvre (2005). Per la rivista “Zeta News”, dal 2002 al 2006, ha curato insieme a G. Sammito l’inserto “Atti Barbari”. Sia con altri che in proprio ha inoltre promosso e curato iniziative sulla poesia e, in particolare, sulla scrittura poetica. È presente in rete dal marzo 2012 con il blog Caponnetto-Poesiaperta: http://caponnetto-poesiaperta.blogspot.it/.

MASSIMO MORUZZI vive a Brescia. Tra le sue passioni la fotografia, la poesia e la musica. E’ stato chitarrista nel Grande Coro Insieme, in Corrente di Ali e in altri gruppi dedicati alla musica d’autore.